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MASSIMO ANTIME PARIETTI
Massimo Antime Parietti nacque, settimo di otto figli, il 18 dicembre 1914 a Bosco Valtravaglia, in Ca d'Maté; rimasto orfano di padre a tre anni, compì gli studi a Montegrino e Luino, dimostrando precocemente una straordinaria inclinazione per il disegno. A soli dodici anni giunse a Milano, alla Cooperativa dei Pittori, allievo di Leonida Biraghi prima, di Aldo Carpi poi, al corso serale all'Accademia di Brera.
Nel 1937 Massimo Antime emigrò in Francia in cerca di lavoro; vi rimase fino al 1939; tornato in Italia, lavorò a Milano, a Cervia e a Varese, anche se non riuscì ancora a dedicarsi alla passione prediletta: il cavalletto. Successivamente si recò in Albania, al seguito dell'esercito italiano. Tornato in Italia nel 1942, dopo una breve sosta a casa partì per la Svizzera prima, per l'Africa poi. Dopo sei mesi tornò in Svizzera, dove trovò lavoro e conobbe Maria Louise, che diventò sua moglie.
In Svizzera, a Solothurn, Parietti riuscì finalmente a farsi apprezzare; grazie ad alcuni amici, come Hans Muller, Hans Berger, Cuno Amiet, diventò un artista conosciuto ed stimato. Dopo la morte della prima moglie, Antime tornò in Italia e qui conobbe la donna che gli restituì la voglia di vivere: Gabriella. Divise, da questo momento fino alla morte (avvenuta il 23 giugno 2002), la sua esistenza tra Bosco Valtravaglia e Luino.
Artista di rango, nella sua vita non ha mai smesso di sperimentare, di provare, di esercitarsi, rinnovandosi sempre. Nella sua produzione sono ravvisabili periodi diversi: vi si riconosce l'evoluzione un linguaggio artistico che ha cercato di esprimersi in forme sempre nuove, con opere di impronta impressionistica, realistica, con vene di chiarismo.
Parietti predilige la figurazione, senza rifiutare per questo l'astratto; nei suoi quadri colpisce l'uso sapiente del colore, soprattutto nei paesaggi e nei fiori.
(Testo di Luisa Negri; fotografia concessa da Gabriella Badi)